I figli di Maria Callas

279 Callas

                                     Maria Callas, olio su carta telata, cm.30×40, 2011.

Maria Callas, la più grande cantante lirica soprano della storia, aveva una estensione vocale molto ampia e una potenza di canto che mai si erano viste fino ad allora, né si riscontrò in altre cantanti successive e, forse, mai più si ritroverà. La sua grandezza fu data anche dalla sua capacità recitativa, con cui accompagnava il canto, con le appropriate espressioni, ‘tirate’ fino allo spasmo, proprio per rimarcare le passioni delle sue eroine, positive o negative che fossero, alla maniera della recita antica delle tragedie greche classiche. Il suo canto era meno aggraziato di altre cantanti, ma del tutto superiore. Non le era stato facile emergere, ma, quando decise di partire dagli Stati Uniti per giungere in Italia, a Verona, le cose cambiarono. E il salto riuscì anche grazie all’imprenditore veronese Giovan Battista Menghini, il quale, innamoratosi di lei, lasciò le sue industrie per farle da manager. E fu accoppiata vincente. E’ la storia anche di un amore giovanile, da cui Maria dovette allontanarsi svariate volte, per le esibizioni in giro per il mondo, dove ‘Battista’ non poteva seguirla. E furono lettere d’amore. Maria aveva con sé un feticcio magico, un porta-fortuna: si trattava di un quadretto di una Madonnina, del 1500, che Battista le aveva regalato il giorno in cui l’aveva conosciuta. Quadretto che aveva chiesto al marito, nel momento in cui lo stava lasciando per Aristotele Onassis, l’uomo più ricco del mondo, all’epoca, di origini greche come lei. Una regina aveva trovato il suo re. Il passaggio dallo stato di moglie a quello di fidanzata di Onassis non fu privo di stress per Maria. Meneghini e Onassis, incontratisi più volte in quelle circostanze, se le erano dette di santa ragione. Anzi, Battista, marito tradito, deluso, disse al miliardario greco: «Tu mi hai invitato sul tuo maledetto panfilo e poi mi hai pugnalato alla schiena. Io ti do la maledizione perché tu non abbia più pace per il resto dei tuoi giorni» (17 agosto 1959). Maledizione che aveva attecchito, stando alle tragedie familiari vissute dall’armatore greco e nella sua stessa salute fisica. Maria, fiduciosa di essere sposata da Aristotele, si lasciò andare all’ottimismo in una intervista rilasciata, quando Onassis aveva lasciato la moglie. Ma Aristotele aveva poi minimizzato sul matrimonio con Maria. Anzi, la storia ci ha raccontato che Aristotele aveva invece sposato la vedova del Presidente degli Stati Uniti, John Kennedy, ovvero Jacqueline Lee Bouvier, il 20 ottobre 1968. I rapporti fra Maria e Aristotele, tuttavia, erano continuati anche dopo quella data. Un marito capace, un amante importante, mancava un figlio per la regina, la divina cantante dell’olimpo della musica classica operistica. “La cantante cercò sempre di avere figli, dal marito e anche da Onassis, ma non fu fortunata”. Maria ebbe a dire: «Se domani mi sposassi e avessi un figlio – e come tutte le donne io voglio avere molti bambini – secondo la legge italiana finirei in prigione per due anni …». Leggiamo su un noto testo: “Onassis aveva un’adorazione per i propri figli e Maria, nel tentativo di legarlo definitivamente a sé, pensò di dargli un figlio. Sapeva che, data l’età, era pericolosa per lei l’ipotesi di una gravidanza. Ma tentò egualmente. Rimase incinta. Ma cominciarono subito i guai e le minacce di aborto. Aveva pensato di andare in una clinica svizzera, ma intorno al quarto mese perse il bambino”. Tutto questo inquadrabile intorno al 1961, anche se nel libro non è specificato. Siamo però pessimisti circa la nota credenza che Maria sia rimasta incinta nel 1961: qualcuno aveva parlato di un bambino nato e vissuto soltanto pochi istanti. Ci sarebbe anche una foto del bimbo. Ma le foto del 1961 non vedono una Maria incinta, anzi, il contrario. Per questo, questa storia sembra priva di fondamento. Da una testimonianza firmata, invece, abbiamo queste importanti note: “Ari, come lei lo chiamava, aveva gli impulsi primitivi di un certo maschio mediterraneo, la trattava malissimo, la insultava. ‘Chi sei tu? Non hai che un fischietto in gola e ora nemmeno funziona’. […] Poi arrivò il momento cruciale: la Callas aveva sempre sognato di avere un figlio. Restò incinta, ma Onassis non ne volle sapere. Furono giorni terribili: ‘O il bambino o me’. Il sacrificio fu enorme. Ma fu anche il principio della fine” (dalla testimonianza di Gaetano Afeltra). Riteniamo dunque che Maria abbia avuto un figlio e non si sa per certo se lo abbia abortito. Di sicuro lei lo avrebbe voluto salvare e tenere. L’anno di questa vicenda è dunque controverso. Oppure si parla di più bambini per Maria, ognuno col suo destino segnato. Quindi, in quell’ormai lontano 16 settembre 1977, quando Maria provvedeva alla sua quotidianità, nell’appartamento a Avanue Georges Mandel n.36, a Parigi, fu colta da infarto, così si disse, dobbiamo credere che quel possente cuore era stato colpito dal destino e da qualche medicina nefasta, come abbiamo trovato scritto. La fine della sua carriera, la morte degli amici più importanti, la perdita di uno o più figli, la solitudine, le delusioni d’amore. La divina Callas aveva oltrepassato il tempo e lo spazio per fama, ma la donna Maria, non aveva potuto più tenerle dietro e cadde vinta al suolo. Ma ciò che si rialza è il nostro amore appassionato per Maria, donna e cantante, e la porteremo con noi finché la luce del sole brillerà sulla giustizia.

Bibliografia:

Maria Callas” di Luciano Alberti, Mondadori 2004

Callas by Callas” di Renzo e Roberto Allegri, Mondadori 1997

Aurelio Nicolazzo, 22 marzo 2018 – ore 16:00.

Gruppo Facebook Callas-Divina

Centro Studi di Frontiera

Lascia un commento